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Se giocassi tutti i giorni a pallone non ti verrebbe voglia di cambiare? i paesi che hanno ridotto orari e giorni di lavoro hanno aumentato la produttività del 30%.
- 20 Agosto 2020
- Pubblicato da: cl2jt2in
- Categoria: Senza categoria

Il mercato del lavoro in Italia è qualcosa di veramente squallido, una volta mi è arrivata una email delle poste italiane che mi chiedeva un voto di 70/100 per poter fare il portalettere, purtroppo a causa di 1 in tedesco sono rimasto con un bel 63. Però spesso mi capita di aiutare mia suocera perché vicino a casa sua c’è un impiegata stipendiata che ogni volta si rivolge a me per questioni telematiche perché non sa fare alcune operazioni. La mia scuola non è servita a nulla e non centra nulla con quello che sto facendo ora e ho imparato perlopiù da solo. Su che pezzo di carta posso scriverlo? Siamo al paradosso. Le aziende più innovative non chiedono nemmeno più il CV, ti fanno un test sulle competenze, se lo passi sei assunto.
I paesi europei più civili hanno investito su università, ricerca e innovazione, hanno così cambiato il mondo del lavoro, non solo sono cambiati i metodi di recruiting, ma anche il concetto di management, team bulding e flessibilità. Se crei una pessima atmosfera come manager, non sei un buon manager, vai sostituito, lo scopo è quello di lavorare in gruppo organizzando l’azienda come se fosse una famiglia, in questo modo fidelizzi i dipendenti, li rendi più invogliati e produttivi. L’Italia è ancora indietro rispetto a questi concetti, spesso vengono giudicati ancora prima di essere applicati e non solo, il nostro paese è uno di quelli in cui si lavora di più al mondo forse troppo. Si riducono i lavoratori, se ne assumono pochi, ma si spalmano su più ore possibili, in questo modo si fa perdere l’entusiasmo ai dipendenti che diventano stressati e meno produttivi. La domanda cruciale è, ma se fossi costretto tutti i giorni a giocare a pallone per quanto possa piacerti, dopo un po’ non ti romperesti le palle? certo, chiunque faccia una cosa ripetitiva prima o poi desidera cambiare, anche gli animali.
Alcune big company come la microsoft e alcuni paesi esteri lo hanno capito, di fatto i dipendenti vengono chiamati a lavorare solo 4 giorni su 7, e anziché ridurre la mole di lavoro la produttività è incrementata 30-40%, perchè? Il dipendente ha il tempo di ricaricarsi, rigenerarsi e tornare al lavoro fresco e riposato, questo lo rende dieci volte più attivo. Sapendo che dovrà spendere le energie in quei quattro giorni, l’impiegato farà di tutto per dare il meglio di se. Inoltre avrà tempo fuori dal lavoro per formarsi, migliorare, dedicarsi ai suoi hobby e apprendere cose nuove, un dipendente felice e formato è un dipendente produttivo. Purtroppo nel nostro paese abbiamo delegato per conoscenze dei manager che in qualsiasi altro paese avrebbero difficoltà a ricoprire quel ruolo. Alcuni dei nostri famigerati CEO basano ancora il concetto del lavoro su posizioni nettamente gerarchiche e senza rispetto per la persona, quella che loro intendono come flessibilità negli USA viene intesa del tipo quante cose sai fare? perché più lavori hai cambiato, più ne sai fare, più risulti una risorsa per l’azienda; qui è l’esatto opposto, la flessibilità è quante ore riesci a spararti una settimana. I risultati sono evidenti, i dipendenti saranno stressati, svogliati e appena potranno cercheranno di farla pagare all’azienda, oppure si sentiranno denigrati e portati a mollare. Tutto questo però è dovuto anche a causa di una carenza da parte dello stato e dalla facilità di alcuni privati nel poter aggirare le leggi, sta di fatto che alcune compagnie pagano qui su 10 ore, quello che danno a un olandese per un part-time, perché sono costrette a seguire delle linee guida dettate dalla legge. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, perché abbiamo anche realtà virtuosissime, ma più che manager mi sembra che questo paese sforni mercenari e speculatori finanziari che pur di intascare prendono in appalto i lavori e abbassano i costi della manodopera.